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Neonazisti, via da Vicenza

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Ancora una volta Vicenza viene utilizzata come palcoscenico da gruppi, come il Veneto Fronte Skinheads, vero organizzatore dell'appuntamento del 7 settembre, per cercare agibilità in una città medaglia d'oro alla Resistenza, che già visse, in tempi neanche tanto lontani, la calata di gruppi neonazisti. Ricordiamo perfettamente la parata, scandita da saluti romani e contornata da svastiche e croci celtiche, che agli inizi degli anni '90 fece scandalizzare il mondo intero, e che costò il posto a Prefetto e Questore del tempo.

Dal Festival No Dal Molin noi siamo pronti a contestare l'appuntamento dei nostalgici del Fuhrer, programmato tra l'altro in concomitanza con la manifestazione contro la nuova base Usa. Nessuno si azzardi a tirar fuori questioni di libertà d'opinione, per difendere soggetti che hanno fatto della xenofobia e della violenza contro i “nemici” il proprio modo di agire. Vicenza ha già vissuto tutto questo, non permetteremo che si ripeta ancora una volta.

Le istituzioni in primis, quelle che poi in piazza festeggiano la liberazione dal nazifascismo il 25 aprile, quelle che si scagliarono contro le vergognose scritte inneggianti al nazifascismo che apparvero su muri e cartelli della città solo quattro mesi fa, devono ora assumersi la responsabilità di evitare questa vergognosa parata.

Per noi l'antifascismo è un tratto fondamentale della società democratica, e non c'è nulla di anacronistico nel rivendicarlo e nel praticarlo. Ci siamo mobilitati in tutti questi anni contro le basi di guerra presenti nel nostro territorio, e allo stesso modo ci mobiliteremo per impedire che la nostra città diventi campo d'azione per gruppi dichiaratamente xenofobi e violenti.


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